Con grande curiosità sono corso ad acquistare “Il bello viene oggi”, il libro di Giacomo “Jack” Nobile.
Ho approcciato la lettura con occhio scevro da pregiudizio, prendendo e valutando il libro per quello che è. Certo non sono un critico letterario, e la mia professione è quella dell’illusionista e benché un po’ ne possa capire di marketing, cercherò di focalizzare la mia attenzione su quello che è il mio campo specifico: l’illusionismo, per l’appunto.
Un libro per teenager
Iniziamo da dove il libro di Jack Nobile è fisicamente posizionato: sezione “teenager”. Questo già lascia intuirne il contenuto e la premessa è prontamente confermata una volta aperto il libro. “Il bello viene oggi” si presenta infatti come un piccolo album di figurine, con poco testo (l’ho letto in poco più di un’ora) e molte immagini editate e arricchite da grafica e con contenuti adatti a un pubblico non superiore – a parer mio – ai 13 anni.
È la biografia del giovane Jack, romanzata e con qualche incongruenza nella sua sceneggiatura. È il racconto dei suoi “problemi” e di come, con l’aiuto della magia e di un misterioso mentore che ha ispirato in lui profonde riflessioni introspettive, questi siano stati “con grandi difficoltà” superati. Il tutto condito con una spruzzatina persistente di script filomotivazionali. Per adolescenti ovviamente.In linea di massima, la storia e i pensieri di comunissimo teeneger all’inizio sfigato poi leggermente più fico e con un gran culo (come lo definireste voi uno che decide di approcciare una ragazza strafiga con la magia e al primo colpo non solo riceve un bacio, ma se ne innamora per poi scoprire che si tratta di un’americana miliardaria che se lo porta in giro per il mondo?).
Non posso aggiungere nulla se non che il libro sia stato studiato per un target ben preciso e per quello potrà anche funzionare. Per questo non posso biasimare né autore, né casa editrice: entrambi hanno colto la ghiotta occasione di attingere a piene mani nel bacino dei 260.000 follower di Jack.
E la magia?
Veniamo alla parte strettamente “magica”. Sì, perché il libro contiene alla fine 5 “incantesimi” che Jack divulga, un po’ come fa coi tutorial che l’hanno reso famoso…
Ahia! Ma ahia davvero….
Jack io non ti conosco, ma mi rivolgo a te direttamente. Secondo me a occhio sei pure in gamba, e credo che tu possa amare, davvero e a modo tuo, la magia. Ti chiedo quindi: secondo te questo è il modo di onorarla?
Chiudiamo un occhio sul fatto che tu (e il tuo libro) voglia spiegare qualcosa sulla magia pubblicamente. Chiudiamone un altro pensando che (almeno spero) il libro non l’abbia scritto tu. Ma almeno gliela vogliamo dare una letta alla fine? (Tu mi dirai: “e come faccio se gli occhi li abbiamo chiusi tutti e due?”. E c’hai ragione!)
A parte gli scherzi, a oggi non mi è capitato di vedere, su un libro, una sezione sulla magia peggiore di questa.
Contrariamente a tutta la bella filosofia e l’importanza della creatività raccontata e sfoggiata nella prima parte del libretto (150 pagine su 161 totali), TUTTI gli effetti sono spiegati in maniera sommaria:
- istruzioni incomplete
- mancanza totale di dettagli psicologici
- assenza di contestualizzazione
- soprattutto, zero ma dico zero amore.
Immaginiamo che i giochi siano stati pensati per neofiti assoluti (perché se non sei neofita quelle cose le sai già) e analizziamoli uno ad uno.
I giochi di prestigio
1 – “La prima magia che ho visto.
Rivelazione di una carta. Jack ci suggerisce di eseguire una mossa “distraendo” lo spettatore “dicendo frasi”. Teoricamente dovrebbe parlare di misdirection, che è lontana anni luce dalla distrazione. In più definisce il gioco “talmente idiota che al tempo stesso è geniale”: un’occasione persa a livello educativo per insegnare ai ragazzi che un metodo apparentemente semplice (leggi bene “apparentemente”) possa supportare un miracolo. Altro che idiota…
2 – “La prima magia che ho imparato”.
Questo numero contiene le spiegazioni “più dettagliate” dei 5 e alla fine dà i crediti all’autore (bravo Jack: così si fa!) . Si tratta di una sparizione di moneta con preparazione. Gioco dei primi del ‘900.
3 – “Il gioco della carta girata”.
Una carta scelta viene rimessa nel mazzo, il mazzo si gira, ma la carta scelta no e viene ritrovata nel mezzo, rovesciata rispetto alle altre. C’è un errore grafico (o la grafica è ingannevole) che rende molto complessa la comprensione delle istruzioni (la foto 4 è uguale alla foto 2). In più viene accennata la tecnica “hand nails color change”, ma non ne viene spiegata la meccanica. Attenendosi a queste istruzioni, chi legge non potrà mai rifare l’effetto. Anche qui Jack attribuisce i crediti (aribravo!).
4 – “Così ho conquistato la mia ragazza”.
La carta scelta si trasforma in una carta con un messaggio. Nella prima istruzione, Jack dice di “prendere un foglio di carta bianca uguale alle altre carte” – in realtà serve una carta faccia bianca dorso uguale alle altre. In seguito ci dice di scambiare la carta con una tecnica che si chiama “filatura” ma non la spiega. La gestione della tecnica (mistirection?) consiste nel dire allo spettatore “apri le mani”. Crediti anche qui.
5 – “Il gioco della moneta”.
Sparizione moneta “firmata” e riapparizione nella scarpa. Secondo l’autore è una magia che funziona bene “in piazza” (voleva dire in mezzo alla strada, credo, anche perché gli spettacoli in piazza sono un’altra cosa e questo effetto non è il massimo in quella occasione).
Il gioco contiene un’incongruenza non da poco: la moneta “siglata” dalla spettatrice con la sua iniziale non sarà la stessa della rivelazione. Secondo voi la spettatrice non vorrà controllare la moneta? E non si accorgerà che benché sia la stessa lettera è scritta in modo diverso?
Non ho altro da aggiungere…
Acquisto consigliato?
Consiglio l’aquisto del libro di Jack Nobile se:
- Hai meno di 13 anni e sei un fan di Jack.
- Hai promesso, come ho fatto io, di recensirlo.
In tutti gli altri casi risparmia i tuoi soldi.
Tanti auguri a Jack: fino a ora il bello, almeno in magia, quella seria intendo, non è arrivato. Confido nel domani…
In bocca al lupo!