1 – Un mentalista può leggere nella mente
Vero in parte. Un mentalista professionista può creare l’illusione di leggere il pensiero. Molto spesso sono informazioni che si crede siano inaccessibili, ma in realtà sono state rivelate in precedenza. Ovviamente non mi riferisco a informazioni sensibili (tipo non può venire a conoscenza del PIN del tuo bancomat).
Un mentalista molto esperto e con competenze trasversali è capace di intuire e dare la giusta interpretazione a comportamenti e fare uno sbalorditivo quadro situazionale.
2 – Il mentalista è un esperto di PNL o linguaggio del corpo
Falso. Per presentare degli esperimenti, anche sbalorditivi per un pubblico non esperto, non serve alcuna cognizione in tal senso come spiego nell’articolo “Mentalismo e PNL”.
3 – Ogni mentalista è anche un mental coach
Falso. Non esiste alcuna connessione tra le due discipline se non una illusiva associazione di idee promossa dalla parola “mente” (o mental). Il mentalista è un professionista dello spettacolo; il mental coach è, appunto, un “coach”. Diffiderei da chi si vende come coach spacciandosi da mentalista e viceversa (a meno che le abilità nei due campi non siano universalmente acclarate).
4 – Servono doti speciali per diventare un mentalista
Falso. Per diventare un decoroso professionista, o anche solo un bravo amatore, servono studio, dedizione ma soprattutto tanta passione. Si può partire dalla formazione di illusionista e prestigiatore. Per eccellere poi, come accade in tutte le discipline, serve talento, questo sì.
5 – Diventare un mentalista è difficile
Vero. Intendo diventare un mentalista professionista. Come ho scritto nell’articolo “Mentalista per eventi – come scegliere un professionista“, essere un mentalista non significa “leggere il pensiero” (ricreare quell’illusione può essere molto facile, ed esistono in commercio “kit” che consentono di farlo senza alcuna abilità). Essere un mentalista significa invece possedere conoscenze e abilità tecniche e comunicative che oltre a essere apprese, e allenate, vanno testate e fatte proprie. È un percorso che, come in tutti i mestieri, dura anni e non finisce mai. In caso contrario si parla eventualmente di “appassionati” di mentalismo.
6 – Il mentalista è un illusionista
Vero. Semplificando:
Il mentalista è un illusionista che incornicia i suoi esperimenti con racconti pseudoscientifici o paranormali.
Anche l’abito, le movenze e l’oggettistica utilizzata dal mentalista devono risultare assolutamente “normali” agli occhi dello spettatore. Il mentalismo è quindi, a pieno titolo, una branca dell’illusionismo.
7 – Per diventare un mentalista devo fare un corso
Falso. Non c’è nessun corso o organo che ti possa “battezzare” mentalista. Non esiste altresì organo alcuno che possa tutelare tale figura e fissare degli standard. Per questo motivo chiunque può imparare un gioco che simula la lettura del pensiero, autodefinirsi mentalista e magari proporsi per degli eventi (ce ne sono tanti in giro di millantatori!). Certo che una volta apprese le basi del mentalismo (magari attraverso dei buoni libri), un serio workshop o qualche conferenza organizzata dai club magici possono essere utili.
8 – Si può diventare mentalista iniziando da autodidatti
Vero. Chiaramente, come già detto, non diventerai mentalista leggendo libri di PNL e linguaggio del corpo. Ti consiglio di approcciarti al mentalismo partendo dai libri di giochi di prestigio, per poi, ma solo in un secondo momento, aquistare qualche testo specifico. Quando il tuo bagaglio strettamente tecnico diventerà solido, sarà opportuno ampliare la formazione con qualche corso… di teatro. Sì, hai letto bene: te-a-tro!
9 – Esiste un mentalismo antico e uno moderno o “scientifico”
Falso. È una distinzione fatta dagli ultimi arrivati che non conoscono quest’arte. Il mentalismo è un’arte performativa che per avere più appeal sul pubblico segue le correnti culturali e sociali, “vestendosi” col vestito più adatto all’epoca. Quello che cambia non è il mentalismo o, nello specifico, le tecniche usate per far funzionare gli esperimenti. Cambia solo il frame narrativo in cui gli esperimenti sono calati (es.: di due star planetarie di epoche differenti: negli anni ’70 Uri Geller parlava degli ufo durante la piegatura dei metalli – Derren Brown parla di PNL e LNV – linguaggio non verbale – nei suoi special). Andrebbe piuttosto fatta una distinzione tra mentalismo fatto bene e fatto male.
10 – Il mentalista è un mago della persuasione
Falso. Così come è falsa la storia della PNL e del LNV: si tratta solo di cornici, “racconti” che rendono l’esperimento proposto più credibile e interessante. La logica imporrebbe di accorpare quest’ultimo punto al numero 2, ma meglio specificare. Anche in questo caso, quando la storia della persuasione viene raccontata per incorniciare un esperimento ed intrattenere un pubblico a scopo ricreativo, ci può stare: si tratta di spettacolo! Quando invece il termine “mentalista” viene usato per avvalorare o certificare la vendita di un percorso formativo, che sia dal vivo che online: occhio! C’è il rischio concreto che “il mentalista” stia per farvi una bella magia… al portafogli.