Prima di addentrarmi nel vivo del discorso, devo fare una piccola premessa. Abbi solo un minuto di pazienza.
A differenza delle altre professioni, la magia si basa su un segreto. È questo che fa sì che, a prescindere dall’abilità tecnica e dal carisma dell’illusionista, il pubblico possa godere appieno dell’esperienza della magia stessa.
La maggior parte di chi fa tutorial non è un professionista della magia. Ciò significa che si tratta di persone che non conoscono le potenzialità di quella determinata tecnica, i suoi campi reali di utilizzo o la filosofia di chi l’ha creata.
In qualunque caso, l’intento primario di chi fa tutorial gratuiti di magia è ottenere un vantaggio – diretto o indiretto che sia – per se stesso. In teoria non ci sarebbe nulla di male a voler trarre un vantaggio da un’attività; qui il punto è un altro: chi fa tutorial di magia trae vantaggio per sé “rubando” il lavoro di altri. Le tecniche di altri, per essere ancor più specifici.
Dopo questa premessa, che come avrai capito non potevo esimermi dal fare, vengo al dunque. In questo post risponderò alle più comuni affermazioni a favore dei video tutorial di magia gratuiti di YouTube.
I tutorial seguono l’evoluzione dei tempi
Quando si parla di tutorial di magia su YouTube, qualcuno liquida il fenomeno parlando di naturale evoluzione dei tempi. Spesso, a sostegno di questa tesi, porta esempi di servizi che cambiano con la tecnologia, per esempio Uber o, ancora, JustEat – tanto per citare due casi. È vero che la tecnologia permette di fare qualcosa di nuovo, come un video, come un video tutorial, ma questo non giustifica di certo un “furto intellettuale”. Potrebbe, al limite, e solo in parte, giustificare l'”adattamento” dell’atto magico ai nuovi media – quindi la trasposizione dal live al video, per intenderci.
Ma, ripeto, l’evoluzione naturale dei tempi non ha nulla a che vedere con la sottrazione di una proprietà intellettuale.
Ma nulla proprio.
Bene della magia o bene del portafogli?
Chi lo dice, e dove sta scritto, che i ragazzi di oggi si debbano avvicinare alla magia a tutti i costi? Chi l’ha detto che debbano farlo guardando dei tutorial (tra l’altro, per la stragrande maggioranza, fatti da chi magia non ne fa)? E, infine, chi l’ha detto che ci debbano essere centinaia, se non migliaia, di aspiranti maghi?
Il bene della magia è far vedere buona magia, spettacoli di alta qualità. Non è certo divulgare i segreti – di altri, per di più – e farci su dei soldi.
I tutorial li vede solo chi è interessato
Questa è un’altra banale obiezione a sostegno dell’innocuità dei tutorial di magia.
Ora vi dirò qualcosa che potrebbe non piacervi, ma tant’è… Purtroppo i tutorial di magia, proprio perché sono fatti per generare views, e non per fare del bene alla magia, hanno dei titoli che rispecchiano le query più comuni. Le query sono le domande digitate all’interno del motore di YouTube. Questa piattaforma funziona alla stregua di Google, ovvero fornisce risultati pertinenti rispetto agli intenti di ricerca delle persone. Alla base di YouTube ci sono dinamiche che riguardano l’ottimizzazione dei video per massimizzarne la visibilità: in sostanza, chi pubblica video – in questo caso tutorial di magia – lo fa andando a lavorare su tutta una serie di parametri specifici, come per esempio l’uso di parole chiave nei campi titolo e descrizione. Ciò significa che, scrivendo titoli come “Come far sparire una carta” – invento -, invece di usare termini tecnici strettamente legati alla magia o cartomagia (es: mexican turnover o second deal), in un video tutorial di magia possono atterrare con facilità anche dei semplici curiosi. Persone che, in poche parole, vogliono solamente conoscere “il sistema”. Il “come si fa a”.
Ti dico questo: prestigiatori professionisti mi hanno raccontato personalmente di spettatori che, una volta finita l’esibizione al loro tavolo, hanno cercato e trovato su YouTube la “soluzione” a quello che avevano appena visto.
A prescindere dalla bravura dell’esecutore o dalla incompletezza delle informazioni reperite dallo spettatore, la figura e il carisma del professionista vengono sminuiti.
Se anche questo fenomeno – il curioso che cerca i segreti di numeri di magia – dovesse accadere una volta su mille, resta comunque inaccettabile. Per il professionista della magia e per l’arte magica stessa.
Conclusioni
A questo punto dovresti aver capito che non sono favorevole ai tutorial di magia gratuiti e alla diffusione di segreti altrui.
Non voglio sembrare anacronistico, anche perché non lo sono. Non sto andando contro alla tecnologia né ai benefici che questa può portare a chi vuole imparare la magia. Penso però che chi è veramente interessato a imparare l’arte magica, un modo per acquisire conoscenze potrebbe trovarlo comunque. A prescindere dai tutorial, che sono una scorciatoia insana per l’apprendista e un male per il professionista. Un male per chi, come me, la magia la ama così tanto da volerla tutelare, proteggere, preservare sempre.
La magia non deve essere inaccessibile (in fondo non lo è mai stata), ma non può nemmeno essere alla mercé di chiunque.
Per me, il modo migliore, più maturo e costruttivo per promuovere lo studio dell’arte magia non è regalare “segreti”, il “come fare a”, ma utilizzare la rete per mostrare magia di qualità, eventualmente in piano sequenza e in condizioni reali, e poi citare le fonti (già questo, credimi, è un grandissimo regalo). In questo modo si dà la possibilità al serio appassionato non solo di studiare tecnica ed effetti direttamente da chi li ha creati, con tutti i benefici che ho prima elencato, ma si renderebbe molto più difficile il reperimento di importanti segreti da parte dei non addetti ai lavori.
Per chiudere: quasi tutti i libri di magia per principianti iniziano con un decalogo fondamentale. Indovina qual è il primo punto…