Se sei arrivato qui pensando che ti spieghi come vincere al Gratta e Vinci, ciò che segue ti deluderà: quella del Gratta e Vinci è infatti un’illusione molto ben costruita, creata più che per stupire il pubblico per spingerlo a buttare via soldi alimentando sogni e fantasie.
Se invece credi che essere informato e che conoscere i meccanismi psicologici su cui fanno leva coloro che creano questi “giochi” possa essere utile e interessante, allora concediti qualche minuto e prosegui pure con la lettura.
Vediamo come è costruita questa vera e propria manipolazione mentale.
Ti piace vincere facile?
Chi non ricorda il tormentone della pubblicità? Ce l’hanno proposto in tutte le salse: dal medico che gioca con la sua equipe all’”allegro chirurgo”, al giocatore di scacchi professionista che vince contro un cagnolino, a quello “sportivo”, in cui due squadre di calcio, leggermente squilibrate in quanto a numero di giocatori, iniziano una partita…
Scommetto che hanno strappato un sorriso anche a te!
Sappi che non è affatto un caso: questi spot sono progettati a tavolino per essere divertenti, attraenti, friendly. Questo clima festoso e innocente contribuisce ad aumentare l’appeal del prodotto e a far perdere la cognizione che si sta parlando di un vero e proprio gioco d’azzardo.
Se ciò non bastasse, le immagini sono incorniciate da domande/affermazioni ben precise, ne cito qualcuna:
- “ti piace vincere facile?”
- “gratta un miliardario e scopri quanto è ricco!”
- “tanti biglietti, tante occasioni”
- “vinci spesso, vinci adesso”
- “gratta (pausa) e vinci!”
È facile a questo punto dedurre come il nostro cervello, nel clima goliardico e festoso della pubblicità, metta tutto insieme e ricostruisca un’informazione del tipo: “con questo gioco mi aggiudico con facilità ricchi premi!”
In realtà questi spot si guardano molto bene dall’affermarlo direttamente. Analizziamo con attenzione cosa dicono:
- “Ti piace vincere facile?” (che la risposta sia si o no, poco importa… è solo una domanda).
- “gratta un miliardario e scopri quanto è ricco” (È vero: in tutti i “Miliardario”, grattando la posta in palio – che ahimè non vincerai – scoprirai cifre ad almeno tre o quattro zeri…)
- “tanti biglietti, tante occasioni” (occasioni “di che”? Di buttare i tuoi soldi…)
- “vinci spesso, vinci adesso” ( È vero! Nel caso che tu vinca lo scoprirai subito; per quanto riguarda il “vinci spesso”, leggi il prossimo paragrafo…).
- “gratta (pausa) e vinci” (LA PAUSA, tende ad accentuare il nesso causale tra l’azione del grattare e quella del vincere… In realtà lo spot ti sta solo ricordando il nome del prodotto).
Ma allora perché “Ti piace vincere facile”?
Ti svelo adesso l’essenza di una tecnica che io uso professionalmente nei miei spettacoli di mentalismo. Si tratta di una “double reality” e consiste nel creare differenti realtà in differenti spettatori, tramite l’uso accorto del linguaggio verbale, non verbale e paraverbale.
Per quanto ambigua, la pubblicità, dal suo punto di vista, contiene una verità, che nasce da una volontaria operazione di “cancellazione” nel processo che porta a vincere.
Per vincere al gratta e vinci infatti sono necessarie due azioni:
- comprare il biglietto vincente (azione difficilissima perché l’identità del biglietto è sconosciuta).
- grattare la parte argentata (azione facilissima, che finalizza il processo e fa scoprire la vincita).
La pubblicità da per scontato che la prima azione sia già stata effettuata con successo (o ne cancella l’importanza), e fa corrispondere il “vincere” solo con la seconda.
Quindi, sì, confermo. Una volta comprato il biglietto col premio, vincere è facilissimo…
A questo punto però è normale chiedersi: “quanto è facile comprare un biglietto vincente?”.
Le non vincite e le (im)probabilità di vincita
Prendiamo in esame il “SUPER 7 e mezzo” (discorso analogo vale per tutte le lotterie istantanee anche se con premi diversi).
Sul retro del biglietto, si può leggere:
- Per premi FINO a 500 euro (probabilità di vincita 1 biglietto ogni 3,86).
- Per premi da 501 euro FINO a 10.000 (probabilità di vincita 1 biglietto ogni 70,589).
- Per superiori a 10.001 euro (probabilità di vincita 1 biglietto ogni 3.000.000).
Anche qui si gioca con le parole… Il lettore distratto, o preso dall’entusiasmo, può avere l’illusione che una volta su 3,86 (considerando il primo punto in lista) si può andare a premio vincendo 500 euro…(non male per averne giocati solo 3!).
Ciò che fa la differenza è quel “FINO A”: quella percentuale tiene conto soprattutto della moltitudine di premi minori, di cui la stragrande maggioranza è costituita da “non vincite”.
Definisco così le vincite di 3 euro (o comunque quelle corrispondenti al costo del biglietto). In realtà sono non vincite perchè, appunto, si recupera quanto appena giocato (vincita pari a zero)…considerato poi che, di solito, chi vince tale premio lo rigioca immediatamente (“tanto quei soldi li volevo giocare…”) anche tale vincita viene vanificata subito.
Discorso analogo per i premi almeno successivi (in questo caso i 7 euro): sebbene qui una misera vincita sia presente, anche queste vincite vengono di solito “reinvestite” all’istante in altri biglietti…
Le non vincite hanno quindi lo scopo di far aumentare la probabilità percepita di vittoria. Nulla di più…
Se controllassimo sul sito della Agenzia Dogane e Monopoli le percentuali di vittoria del Gratta e Vinci nel dettaglio, scopriremmo che la probabilità di vincere 300 euro (il premio della prima fascia, più prossimo ai 500 euro) è di 1 su 4.000, mentre la possibilità di accaparrarsi il premio massimo di 200.000 euro è 1 su 6.000.000 (una su sei milioni!).
Per darti un’idea di cosa stiamo parlando, trasformiamo le cifre in un’immagine: il nostro biglietto di “super sette e mezzo” misura 13 x 10,5 cm. La sua superficie sarà quindi 136,5 cm2 (13×10,5). Moltiplicando per 6 M (numero biglietti) e trasformando in m² avremmo una area di 81.900 m² (ottantunomilanovecentro metriquadri!).
Considerando che un campo di calcio ha una superficie di 10.800 m², mettendo i biglietti uno vicino all’altro potresti completamente ricoprirne oltre 7 e mezzo. Tra tutti questi biglietti solo uno sarà quello vincente…
Ogni volta che compri un biglietto quindi immagina che idealmente stai:
- selezionando uno dei sette campi di calcio e mezzo;
- scegliendo un punto qualsiasi del perimetro;
- lanciando a caso, da quel punto, una monetina.
Il biglietto acquistato è quello su cui cadrà la monetina… Sei ancora sicuro adesso che vincere sia così facile? Statisticamente è molto meno probabile che essere colpiti e uccisi da un meteorite (1 su 1.600.000).
Le Quasi Vincite
Se credi che ti abbia detto abbastanza, sappi che non è ancora tutto: una volta “grattato” (e NON vinto…) il giocatore deve continuare a comprare.
Come indurlo a fare ciò? Semplice: con le quasi vincite.
Guardando i risultati di un biglietto non vincente, infatti, sarà facile notare come sicuramente “si è sfiorata” la vincita di un soffio…
Nel biglietto che ho comprato come esempio, il banco ha fatto 3… e io in entrambe le giocate ho fatto, guarda caso, 2 e mezzo. Non ho vinto “per un pelo”: se “avessi avuto appena un punto in più”, mi sarei accaparrato 100 o addirittura 70.000 euro. Che sfiga, vero?
Puoi star certo che nel caso in cui avessi vinto, la posta in palio sarebbe stata di 3 o 7 euro…
Un pattern simile è ovviamente riscontrabile in tutti i Gratta e Vinci (Nel Miliardario ad esempio, se il numero vincente fosse il 13, tra i “tuoi numeri” con molta probabilità si troveranno il 12, l’11 o il 14…).
Queste “quasi vincite”, abbinate a premi in palio consistenti, danno l’illusione al giocatore sprovveduto di essere a un passo dal premio. Gli sussurrano all’orecchio: “C’eri quasi! Dai riprova: sei a un soffio dalla vittoria…”
Il paradosso
A completare il quadro c’è l’informazione selettiva da parte di rivenditori e media, che per alimentare la voglia del gioco, espongono tagliandi vincenti e raccontano storie di vite cambiate da una vincita fortuita.
Senza dubbio qualcuno che vince c’è! Per par condicio, però, si dovrebbero raccontare anche le storie di tutti quei milioni di biglietti perdenti (o “a rimborso spese”).
Pensaci un attimo: a rigor di logica pubblicare le vincite dovrebbe disincentivare a giocare.
Se infatti i biglietti con premi importanti sono una manciata in mezzo a milioni, il fatto che qualcuno sia già riuscito ad accaparrarsene qualcuno dovrebbe far perdere interesse verso quella lotteria, e non alimentarne la desiderabilità!
E se, per assurdo, tutti i premi importanti, fossero già usciti, si continuerebbe a scommettere senza avere neppure la remota possibilità di vittoria…
Quindi, riassumendo:
- Il gratta è vinci è presentato come un innocuo gioco in cui è facile vincere e realizzare così i propri sogni (“miliardario”, “turista per sempre”…)
- Le percentuali di vincita sono presentate in modo che quelle REALI siano nettamente inferiori rispetto a quelle percepite.
- I biglietti non vincenti sono stampati per creare l’illusione della “quasi vincita”.
- Vengono pubblicizzati solo i pochissimi che vincono (e che fanno diminuire i già esigui premi in palio) rispetto ai milioni che perdono.
Un bel lavaggio del cervello, non credi?
Sono consapevole che, nonostante quanto appena visto insieme, molti continueranno a sperare di vincere al Gratta e Vinci, sognando di “svoltare” senza sforzo.
Personalmente non condanno una giocata occasionale, ma resto del parere che per cambiare veramente vita, sperare in una vincita fortuita non sia la strategia più conveniente: occorre rimboccarsi le maniche e puntare sui propri talenti. Ma questo, ovviamente, è solo il mio pensiero.
Bonscibonsci bom bom bom.